lunedì 24 novembre 2008

Bacaro Umido - 2 parte

Non è che mi sono dimenticato di aver promesso un ...continua. è solo che ho avuto poco tempo.
Comunque, dicevamo...dopo aver assistito aun tramonto da favola davanti a San Marco, abbiamo volto le nostre prore verso il ritorno, a parte JLux che su istigazione di Serena ha cercato di infilarsi nell'Arsenale rischiando il cannoneggiamento da parte della Marina Militare...ma tanto erano ubriachi e sarebbero affondati senza accorgersene.
Dopo aver circumnavigato tutta Venezia siamo finalmente giunti a destinazione e abbiamo lasciato i mototopi. Lì è cominciato il vero tour alcolico: giro di prosecco..e uno e due e tre...poi alla Cantina...giro di bianco...e olè... poi ci si dirige verso il Ristorante "Il Cavatappi" in Vicolo del Vino (nomen omen).
Siamo partiti in 12, alquanto ubriachi e abbiamo iniziato a picchiarci, a rincorrerci per i vicoli di Venezia, a fare scherzi cretini (v. foto) e a perderci!


Eh sì: uno a uno abbiamo cominciato a sparire, sembravamo 10 piccoli indiani. Solo che eravamo 12. 12 piccoli indiani ubriachi! Due hanno fatto la scorciatoia, 2 sono tornati in albergo a cambiarsi, 2 hanno litigato e 1 è scoppiata a piangere, 1 è tornato indietro a cercare i 2 che litigavano...e così via.
Dovevamo arrivare al ristorante alle 8 e mezza, siamo arrivati alle 10.
Lì giunti, gran mangiata di baccalà mantecato e poi via verso la notte brava e alcolica.
La mattina dopo ci svegliamo con un gran mal di testa e una nebbia pioggerellosa che aleggiava sulla laguna.
Nonostante la stanchezza, non mancava
l'entusiasmo.
Siamo partiti alla volta di Palazzo Ducale, opera mirabolante che testiomonia la grandezza della Serenissima per un millennio di storia.
Dopo altri giri senza costrutto siamo approdati all'ennesimo bacaro, dove sotto il cartello "Xe rivà el tomboin" (è arrivato il succo d'uva) abbiamo concluso più che degnamente questo primo mitico Bacaro Umido.

giovedì 20 novembre 2008

Italiapost

Quando il Berlusca tirerà le cuoia (politicamente o de facto) questo paese entrerà in crisi profondissima. Da una parte non sapranno più a chi attaccarsi, dall'altra non sapranno più chi attaccare.
Quando si dice che B. può essere paragonato a Mussolini non si va lontani dal vero; non per i motivi menzionati (dittatura, privazione della libertà, elevato decisionismo) ma perchè esattamente come M. negli anni '20 e '30 è riuscito a creare due correnti in Italia: "O con me o contro di me".

venerdì 7 novembre 2008

Il Bacaro Umido - 1 parte



Venezia, primo weekend di novembre: la stagione è adatta per la prima edizione del Bacaro Umido. Per chi non lo sapesse il bacaro è l'osteria e il Giro dei Bacari, appunto, è il giro delle osterie.

Perchè umido? Umido per una serie di motivi: il primo è che Venezia, per chi non lo sapesse, sta sull'acqua; il secondo è che per questa edizione si è deciso di noleggiare dei mototopi, specie di chiatte motorizzate, lunghe e strette, in grado di portare 6 persone.

Terzo ma non ultimo, il fatto che l'unione vino + barca è potenzialmente dannosissima e foriera di rischi notevoli, tra cui quello di cadere in laguna.

L'appuntamento era in stazione Centrale, per prendere l'Eurostar per quel di Venezia e già in treno si sono verificate le prime scene di alcolismo pernicioso.


In un modo o nell'altro, comunque, siamo giunti a Venezia e lì ci si è aperto un mondo.

Il giorno successivo, di buon mattino, abbiamo preso possesso dei mototopi e siamo partiti alla conquista della città, sotto un cielo a tratti grigio ma in grado di regalarci squarci di bellezza non convenzionale.















Immaginatevi 22 matti che girano per la laguna (Burano, Giudecca), senza avere la minima idea di dove stanno andando, senza sapere le leggi che regolano la navigazione all'interno della città (ad esempio il Canal Grande e il centro storico sono off-limits, dice qualcuno. Altri sostengono tutto il contrario).
Potete capire il casino: all'inizio tutti uniti, dopo un paio di spriz, ognuno andava dove gli pareva. Un paio di barche hanno cercato di infilarsi nell'Arsenale, il porto militare, evitando il cannoneggiamento della Marina Militare Italiana di un soffio.
Altri scherzavano con le grandi navi da crociera che solcano il Canale della Giudecca: insomma,
un bel bordello.


Sul tutto abbiamo pranzato alle 4 del pomeriggio in un ristorante in Campo Santa Margherita con abbondanti porzioni di baccalà mantecato, affettati, annaffiati da un buon vino. Vi dico solo che uscire dal canale dopo è stato tutt'altro che agevole.

Ma in un modo o nell'altro siamo riusciti a riportare a casa la pellaccia (con tanto di barche integre), non senza regalarci uno spettacolare tramonto di fronte a S. Marco, che se non fosse stato reale avrebbe potuto sembrare una cartolina.


(continua...)